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DI A.CHIODI, CON M.GRANELLI
CHRISTUS PATIENS - Prima nazionale
Produzione Associazione Tra Sacro e Sacromonte Di Gregorio di Nazianzo Traduzione di Giorgio Ieranò Con Mariangela Granelli, Tindaro Granata, Angelo Di Genio, Stefania Pepe, Dario Villa, Sarah Collu, Valentina Maselli. Con la partecipazione di Francesca Lombardi Mazzulli. Regia Andrea Chiodi, Scene Matteo Patrucco, Costumi Ilaria Ariemme, Movimenti di scena Marta Ciappina, Luci Marco Grisa.
Perché riportare in scena oggi una Passione? Il motivo profondo che spinge ad esplorare il testo del Nazianzeno è il desiderio di recuperare il genere dei centoni, così ricchi e affascinanti, ma anche e soprattutto di cogliere il senso profondo del sacrifico e di ciò che esso ha introdotto nella storia dell'umanità.
Un percorso che avrà come protagonista e portatrice della vicenda la figura di Maria, che in questo contesto diventa Madre, Regina, Eroina e Santa. Un progetto di altissimo valore culturale, unico nel suo genere.
Il testo de La Passione di Cristo è suddiviso in quattro parti: noi abbiamo scelto di portare in scena solo le prime due - Passione e Morte -, tralasciando Sepoltura e Risurrezione e facendo così un'operazione che ricalca in pieno l'uso liturgico di questi brani nell'antichità. L'autore del Christus Patiens riecheggia e riplasma, in chiave cristiana, espressioni e concetti della tragedia greca.
Accade allora che Cristo, vittima innocente di un potere malvagio e dispotico e di un vile tradimento, ricordi Filottete, Ippolito, Prometeo, puniti proprio per la loro lealtà, castità o il loro eccessivo amore per l'uomo - Prometeo inchiodato alla rupe come Cristo alla croce -, figura divina in quanto demònica, sospesa e divisa fra umanità e divinità, fra terra e cielo.