FESTIVAL TRA SACRO E SACRO MONTE- O DELLA SPERANZA 2-30 LUGLIO 2020 - UNDICESIMA EDIZIONE
Speranza: attesa fiduciosa, piu` o meno giustificata, di un evento gradito o favorevole; avere, nutrire speranza, sempre in senso soggettivo; aspirazione ad un vago avvenire di bene o di felicita`; atteggiamento baldanzoso nei confronti della vita; stato d’animo d’incoraggiante o consolante fiducia; convinzione fiduciosa od ottimistica; complesso di ambizioni e di progetti proiettati nel futuro, in senso oggettivo; prospettiva o eventualita` favorevole e positiva.
Dal latino SPES.
Speranza e` anche una delle tre virtu` teologali insieme a Fede e Carita`.
Siamo arrivati all’undicesima edizione di Tra Sacro e Sacro Monte: dopo dieci edizioni che hanno preso forza dal passato, dalla storia del festival stesso, e` arrivato il momento di guardare nettamente al futuro, di nutrire una speranza nuova, di essere portatori di speranza. E` questo che ci interessa essere in questa difficile e nuova edizione.
Quante volte in questi mesi siamo stati sollecitati da espressioni come “attesa fiduciosa”, “aspirazione ad un avvenire di bene”, “prospettiva positiva” e richiamati insieme alla speranza, nessuno puo` dimenticare Papa Francesco, solo in piazza San Pietro: in quelle immagini di straordinaria efficacia era racchiuso un vero teatro sacro, indissolubilmente legato alla storia dell’uomo.
Ecco: provocati da queste riflessioni abbiamo voluto partire da questo punto, cioe` dalla speranza intesa come motore capace di portare un po’ di consolazione e uno sguardo baldanzoso verso cio` che verra`, attraverso la bellezza dell’arte dal vivo e dell’incontro tra spettatori e artisti. E cosi`, come da dieci anni a questa parte, la letteratura, la poesia e il teatro ci hanno aiutato: abbiamo voluto, per questa edizione, dopo anni in cui i piu` grandi artisti della prosa sono saliti al Sacro Monte, essere un luogo di ripartenza e speranza anche per artisti e compagnie del territorio, perche´ possano con noi far ripartire la grande impresa culturale che da secoli rende il nostro paese unico e soprattutto nutre il nostro cuore, la nostra mente e la nostra speranza. In questa undicesima edizione desidero dare spazio ad artisti che lavorano sul territorio rimasti fermi, come tutti, per piu` di tre mesi; tutti desiderosi di tornare ad incontrare il pubblico, animati dall’esigenza profonda di senso del reale che e` nel mestiere dell’attore e del teatro; mestiere che non e` fatto di vanita` ma di profonda ricerca del senso delle cose, per poterle amplificare e raccontare a tutti.
Mi sarebbe piaciuto coinvolgerne un numero molto maggiore, lo faremo!
Credo che oggi piu` che mai il compito delle istituzioni culturali sia di sostenere gli artisti e dare nuove occasioni di rilancio a tutto il comparto della cultura.
Andrea Chiodi Direttore artistico Tra Sacro e Sacro Monte