Con Giancarlo Ratti e Sarah Collu
Al pianoforte Chiara Nicora e Ferdinando Baroffio
Sinfonia n.6 in fa maggiore op. 68 "Pastorale" trascritta da Carl Czerny per pianoforte a 4 mani
Abbiamo voluto partire da Beethoven, nei 250 anni dalla nascita, e da un racconto di Pirandello.
Due autori così lontani ma che abbiamo pensato di accostare perché capaci di suscitare qualcosa di sorprendente nel cuore dello spettatore.
I movimenti della Sinfonia:
Piacevoli sentimenti che si destano nell'uomo all'arrivo in campagna: Allegro ma non troppo Scena al ruscello: Andante molto mosso Allegra riunione di campagnoli: Allegro Tuono e tempesta: Allegro Sentimenti di benevolenza e ringraziamento alla divinità dopo la tempesta: Allegretto.
Nel racconto di Pirandello, Ciaula all'esterno della miniera non trova il buio e il vuoto, metafore della morte, ma il chiarore della luna. Questa apparizione è consolatoria e lo libera dalle angosce, riconsegnandogli una speranza di vita.
Produzione Karakorum Teatro
Tratto da "La Gigia" di Romano Pascutto
Con Alice Pavan
Disegni dal vivo di Marianna Iozzino
Regia di Stefano Beghi
Assistente alla regia Susanna Miotto
Musiche di Marco Prestigiacomo e Antonello Ruzzini
Orazion de na striga è una sorta di orazione civile, una preghiera, una meditazione della carne. Pone, senza pietà per il lettore, tutte le domande di senso sulla vita, sull'amore, sulla morte, con lo sguardo disilluso di una donna che rifiuta ogni stereotipo, ma vive con anima e corpo ogni lato della sua femminilità: la maternità, il lavoro, l'amore, l'impegno civile. È una donna che supera qualunque definizione, forse, è la più moderna delle donne, nonostante la sua immagine e le sue parole che profumano di un mondo antico e pieno di speranza. Abbiamo desiderato che questo spettacolo debuttasse nel nostro festival, per dare spazio ad una realtà che molto sta facendo per il tessuto sociale e artistico della città.
Orazion de na striga è tratto da La Gigia di Romano Pascutto, un poemetto in dialetto veneto che mai prima di oggi è stato messo in scena integralmente in forma teatrale.
Produzione Tra Sacro e Sacromonte
Testo di Marina Corradi
Con Angela Dematté
Regia di Andrea Chiodi
Musiche di Ferdinando Baroffio
Movimenti scenici di Marta Ciappina
Disegno luci di Marco Grisa
Lo spettacolo è la ripresa di una produzione del 2009, che ci è sembrato opportuno riproporre in questo momento. Racconta gli ultimi tre anni di vita della ventiseienne Etty Hillesum, una ragazza ebrea vissuta ad Amsterdam e morta ad Auschwitz nel 1943. Essa scrisse un lungo diario e nel 1943, dal campo di Westerbork, inviò numerose lettere, fino alla partenza per Auschwitz. In un momento in cui tutto tende verso la morte, in cui ogni uomo è portato all'odio, questa ragazza si fa portatrice di una sbalorditiva speranza. È una donna passionale, concreta, intellettualmente viva e curiosa, che attraverso alcuni incontri comincia a cambiare sguardo sulla realtà. Misteriosamente scopre, parallelamente all'incrudelirsi delle persecuzioni, un nuovo modo di guardare ciò che le accade.
Produzione Teatro Periferico
Regia di Paola Manfredi
Drammaturgia di Dario Villa, dalle opere di Alessandro Manzoni e Giovanni Testori
Con Antonello Cassinotti e Dario Villa
Ricerca sonora di Antonello Cassinotti
Si ringrazia la prof.ssa Daniela Iuppa per la messa a disposizione della sua tesi di dottorato: "Un'inquieta fedeltà. Giovanni Testori e Alessandro Manzoni"
Non si può parlare di speranza senza affrontare la disperazione: occorre discendere agli Inferi, prima di salire a riveder le stelle; perché riappaia la luce, deve prima farsi il buio. E allora: "Più in dell'iscuro! Più in dell'iscuro! Ha da esserci in dappertutto l'aria d'un buso, ha da esserci l'aria d'un crotto, d'un inferna! Sira est. Anzi, crepusculorum crepuscula dilagant. Totus est negher". L'Ambleto…
Negher, nero. Come la peste del Seicento, come il "secolo buio". Notturno, come il cuore della Monaca di Monza. Inquieto, come il tormento dell'Innominato.
Il Festival Tra Sacro e Sacro Monte è felice di ospitare nel proprio cartellone l'ultimo appuntamento del progetto La Musica degli Angeli, con un'altra realtà del territorio: L'Orchestra Cameristica di Varese, diretta dal Maestro Fabio Bagatin.
Programma:
A. Vivaldi Concerto in re minore per Archi F.XI n. 10
B. Campagnoli Concerto in Re maggiore per Flauto e Orchestra Op. 3 N.2 Solista Giovanni Miszczyszyn
W. A. Mozart Sinfonia N. 29 in La Maggiore K. 201
Con Francesca Lombardi Mazzulli, Francesca Porrini ed Elena Rivoltini
L'opera più originale e significativa dello scrittore francese è la trilogia dei "Misteri": Il mistero della carità di Giovanna d'Arco, Il portico del mistero della seconda virtù e Il mistero dei santi Innocenti. Il secondo è incentrato sul tema della Speranza. La speranza è per Péguy una "bambina irriducibile" molto più importante delle sorelle più anziane fede e carità che "va ancora a scuola e che cammina persa nelle gonne delle sue sorelle". Ma è più importante delle sue sorelle perché "E' lei, quella piccina, che trascina tutto perché la fede non vede che quello che è e lei vede quello che sarà, la Carità non ama che quello che è e lei ama quello che sarà, Dio ci ha fatto speranza".
Tre artiste di Varese per chiudere questa edizione attraverso il canto e la parola.