drammaturgia e regia MARCO MATTOLINI
pianoforte FERDINANDO BAROFFIO
Per la prima volta al Sacro Monte due dei più grandi interpreti della prosa Italiana, con un recital spettacolo in prima assoluta e costruito appositamente per il festival.
Il titolo è l'incipit di una canzone della Vita Nova, l'originalissima opera giovanile di Dante che racconta in prosa e versi il percorso amoroso del sommo poeta ed in particolare l'evolversi, doloroso e inquietante, del suo rapporto con le donne, Beatrice in primis.
La scelta è quella di prendere la Vita Nova - o meglio - alcuni tra i suoi brani più significativi, come contenitore narrativo, poetico e stilistico di questo percorso. In breve, come dice stefano carrai, "... si tratta della storia di una penosa malattia d'amore risoltasi nell'acquisizione di una nuova consapevolezza di sè e della natura del proprio sentimento: dall'innamoramento alla finzione da parte di Dante di amare donne diverse, per proteggere il suo vero amore dalle maldicenze, poi Beatrice che si sdegna, perchè le ostentate attenzioni rischiano di compromettere una di queste donne-schermo e nega a Dante il saluto; le altre donne che, accortesi della sua infatuazione e del suo dolore lo scherniscono, l'enunciazione di una nuova filosofia dell'amore, che si appaga tutta nell'elogio dell'amata; infine la morte di Beatrice e il turbamento provocato in Dante da una nuova donna; la resa dei conti con Beatrice e il definitivo ritorno alla sua contemplazione assunta in Paradiso".
Raccontarla evocativamente, anche grazie all'uso delle musiche che Litsz dedicò a Dante e di altre dal repertorio di Chopin e Mozart, sottolinea, per il regista Marco Mattolini, l'attualità del tema e l'eternità del rapporto uomo - donna che nei secoli si ripropone con impressionante ciclicità.
Il pianoforte sarà suonato da Ferdinando Baroffio, pianista varesino.
A cura dell' Orchestra Senzaspine di Bologna
diretta da Matteo Parmeggiani
con la partecipazione di Fabio Sartorelli
"Maestro, che è quel ch'i odò" chiede Dante a Virgilio, appena valicata la porta dell'inferno. I suoni sono la prima cosa che il poeta incontra durante il suo viaggio, e così, anche il nostro percorso di riscoperta della città, inizierà dal suono. Camminare e ascoltare: saranno queste due semplici azioni che ci permetteranno di immergerci in una zona della città che per molti rappresenta "un'area buia", sconosciuta, impenetrabile. Le periferie delle città sono aree in cui i conflitti e le contraddizioni del contemporaneo prendono corpo, sono una selva oscura, che bisogna avere il coraggio di attraversare, per mettersi in ascolto.
Questa performance vuole guidarci in una passeggiata attraverso il quartiere di Bustecche, per imparare ad ascoltare. L'orchestra guiderà gli spettatori attraverso spazi inediti, insoliti, e li farà risuonare, li rimetterà in movimento, darà loro nuovi significati, sia agli occhi del pubblico che agli orecchi dei residenti.
a cura di GRAZIANO PIAZZA
chitarra FEDERICO CALANDRA
Un'altra coppia del teatro italiano arriva per la prima volta al Sacro Monte e lo fa con una lettura-spettacolo creata anch'essa appositamente per il Festival; un'altra prima nazionale che ci introdurrà nella cantica del Purgatorio, accompagnata dalle sonorità ricreate dal vivo di Federico Calandra, musicista varesino.
Il Purgatorio è l'unica cantica che conosce il Tempo. Si distilla l'anima purgante con una parola che diventa suono. E guarisce. In questo Tempo nostro unico possibile, in cui la Guarigione è l'effetto che la "musica" produce con l'amoroso canto che mi solea quetar tutte mie doglie.
Ne seguiremo le risonanze poetiche nel Tempo, che ci giungono ancora dalla radice profonda delle Arti, dai Poeti e da questo Divino "dramma liturgico" che ci corrobora l'anima col suo InCanto. Un percorso quindi non solo nella poesia di Dante ma anche nella poesia più contemporanea che è fiorita grazie a quella del Sommo Poeta.
liberamente tratto dalla Divina Commedia di Dante Alighieri
adattamento drammaturgico: Liliana Maffei
revisione drammaturgica: Chat Murr
drammaturgia Musicale: Anna Pedrazzini
voce Fuori campo: Mirko Sartorio
Il Festival Tra Sacro e Sacro Monte torna ad occuparsi di bambini e del teatro per le famiglie.
Ci sembra così importante lavorare con e per i più piccoli per avvicinarli al meraviglioso mondo del teatro: l'occasione per farlo è l'incontro con due artiste del nostro territorio che si dedicano da molto tempo, tra musica e parole, alla ricerca del modo più efficace per raccontare grandi storie ai più piccoli. Abbiamo lanciato loro la sfida di raccontare ai più piccoli la Divina Commedia.
media non è solo un immenso scrigno di parole e immagini sul destino dell'anima, ma anche una gigantesca partitura capace di unire con caleidoscopica varietà, suoni, rumori, melodie, stupore, paure, risa e lamenti. Nel corso dello spettacolo, parole e musica s'intrecceranno fra loro e si rincorreranno, per dar vita a una guida al divino poema pensato e rivolto specificatamente ai più piccoli. I quali, accanto a Virgilio e a Beatrice, troveranno al loro fianco un'attrice e una pianista, e ascolteranno, oltre ai versi del sommo poeta, le note di Haendel, Bach, Beethoven, Schumann e di altri protagonisti della grande musica. Un viaggio che incanta.
Da un'idea di Stefano Beghi
Testi e regia di Angela Dematté
con Valerio Bongiorno
produzione musiche e audio di Ferdinando Baroffio
Gli spettatori, si immergeranno nel punto di vista di un personaggio, l'uomo del giardino, che "abita" questo luogo, i Giardini Estensi, lo sente suo, vi ha passato momenti importanti della sua vita, così, naturalmente.
Lo spettacolo è un'immersione nell'architettura naturale di questo giardino, nel suo valore metaforico e simbolico. Avranno l'occasione di riscoprire il parco con un'esperienza personale e viva, tra natura e artificio. La presenza, meravigliosa, di quegli alberi e di quelle piante, di quei viali, dà forma alle passioni, gli amori, le angosce dell'essere umano. La natura è la scenografia della vita di quest'uomo.
La performance prende vita dal Salone Estense e conduce gli spettatori (muniti di cuffie) in una passeggiata immersiva e sonora, sulle orme del personaggio, delle sue vicende, della sua storia, che poi è anche un po' nostra.
soggetto e sceneggiatura di Eugenio Monti Colla tratto da La Divina Commedia di Dante Alighieri Musica originale di Danilo Lorenzini Scene, sculture e luci di Franco Citterio Costumi di Cecilia Di Marco e Maria Grazia Citterio I marionettisti Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Tiziano Marcolegio, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette Voci recitanti Marco Balbi, Carlo Decio, Lisa Mazzotti, Gianni Quillico Direzione tecnica di Tiziano Marcolegio Regia di Franco Citterio e Giovanni Schiavolin
Le marionette della Carlo Colla & Figli illustrano alcune fasi della Commedia, fornendo un esempio concreto di come l'immaginifico dantesco abbia contribuito all'evoluzione di una delle eccellenze e delle tradizioni storiche del teatro italiano, unione di arti applicate e drammaturgia.
La formula scenica utilizzata prevede il movimento delle marionette a fili corti, con il marionettista a vista che porterà a conoscere i segreti delle marionette e sarà possibile osservare le sue abili dita "solleticare" i fili del personaggio per permettergli il movimento e trasformare così la marionetta in un attore...di legno.
Ecco che per la prima volta dopo molti anni torna a Varese una delle più importanti compagnie del mondo di teatro di figura con uno spettacolo che toccherà tutti i continenti dopo il debutto al Piccolo Teatro di Milano e il nostro palcoscenico alla Terrazza del Mosè.
di e con Marta Cuscunà
Assistente alla regia: Marco Rogante
Disegno luci: Claudio "Poldo" Parrino
Disegno del suono: Alessandro Sdrigotti
Tecnica di palco, delle luci e del suono: Marco Rogante, Alessandro Sdrigotti
Realizzazioni scenografiche: Delta Studios; Elisabetta Ferrandino
Realizzazione costumi: Antonella Guglielmi
Co-produzione: Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto
Cura e organizzazione: Etnorama
Dopo il grande recente successo della lettura integrale per Rai 5, Lucilla Giagnoni torna al Sacro Monte con questa interessante proposta: "La parola dantesca sembra fatta apposta per essere letta ad alta voce; nel momento in cui viene condivisa da una comunità in ascolto, il pubblico, una classe di studenti, un gruppo di amici, si crea come una pausa, una tregua dagli affanni Dante è un poeta che ci è famigliare, soprattutto i canti scelti nello spettacolo sono quelli che conosciamo meglio di altri, le terzine che risuonano nella nostra memoria, che ci piace citare e ricordare. Proprio per questo la sfida è quella di accompagnarlo alla musica scelta da Alessio: citazioni inaspettate, passaggi obbligati, grandi classici ma anche Drum&bass.", afferma Lucilla Giagnoni.
Continua Alessio Bertallot: "Disco Inferno è un incrocio, un crossover, un luogo dove si incontrano teatro, poesia, letteratura, musica e arte del djing. Ho sempre creduto nelle trasformazioni, negli incontri, nell'uscire dai sentieri, come prassi creativa. Questa convinzione è anche rispecchiata nei dischi che uso per costruire dal vivo la colonna sonora di Disco Inferno: da Aphex Twin a Chet Baker, dai Massive Attack a Trentemoller, dal Jazz alla Drum'n'Bass. La fine del mondo è vicina: meglio sbizzarrirsi."
liberamente tratto dalla Divina Commedia di Dante Alighieri
adattamento drammaturgico: Liliana Maffei
revisione drammaturgica: Chat Murr
drammaturgia Musicale: Anna Pedrazzini
voce Fuori campo: Mirko Sartorio
Il Festival Tra Sacro e Sacro Monte torna ad occuparsi di bambini e del teatro per le famiglie.
Ci sembra così importante lavorare con e per i più piccoli per avvicinarli al meraviglioso mondo del teatro: l'occasione per farlo è l'incontro con due artiste del nostro territorio che si dedicano da molto tempo, tra musica e parole, alla ricerca del modo più efficace per raccontare grandi storie ai più piccoli. Abbiamo lanciato loro la sfida di raccontare ai più piccoli la Divina Commedia.
media non è solo un immenso scrigno di parole e immagini sul destino dell'anima, ma anche una gigantesca partitura capace di unire con caleidoscopica varietà, suoni, rumori, melodie, stupore, paure, risa e lamenti. Nel corso dello spettacolo, parole e musica s'intrecceranno fra loro e si rincorreranno, per dar vita a una guida al divino poema pensato e rivolto specificatamente ai più piccoli. I quali, accanto a Virgilio e a Beatrice, troveranno al loro fianco un'attrice e una pianista, e ascolteranno, oltre ai versi del sommo poeta, le note di Haendel, Bach, Beethoven, Schumann e di altri protagonisti della grande musica. Un viaggio che incanta.
Di e con Franco Arminio
musiche dal vivo di Matteo Goglio
Franco Arminio presenta un intreccio tra un reading, uno spettacolo e una conversazione tra amici. Le sue parole, accompagnate dalla musica del chitarrista varesotto Matteo Goglio, guideranno il pubblico lungo i sentieri che, da Santa Maria del Monte, salgono fino alla vetta del Campo dei Fiori. 90 minuti e anche di più, per leggere da libri editi e inediti, per ragionare di paesi e paesaggi, per indicare la cura dello sguardo, l'attenzione al mondo esterno come antidoto alla miseria spirituale dilagante. Un'occasione unica per tornare a riveder le stelle.
Sacro Monte - Campo dei Fiori | ore 20.00
INFO
Partenza da Piazzale Pogliaghi (Santa Maria Del Monte) arrivo a Cima Tre Croci (Campo Dei Fiori).
Il tempo di percorrenza del percorso è di circa 45 min in salita su sentiero di montagna. Il percorso richiede scarpe adatte al trekking.
CON I SOLISTI DELL'ORCHESTRA POPOLARE ITALIANA DELL'AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA DI ROMA
DAVIDE RONDONI poeta
AMBROGIO SPARAGNA voce, organetto
ANNA RITA COLAIANNI voce
RAFFAELLO SIMEONI voce, chitarra
MARCO IAMELE zampogna, ciaramella, flauti
ERASMO TREGLIA ghironda, violino, ciaramella
Dopo il grande successo di due anni fa torna alla Terrazza del Mosè Ambrogio Sparagna con una carovana artistica che si mette in viaggio per la penisola coinvolgendo nel suo itinere artistico suonatori, cantanti, attori, poeti. Lo spettacolo è un omaggio a Dante e al suo viaggio d'amore e di mistero utilizzando nel concerto le terzine della sua poesia e cantandole nello stile della tradizione popolare degli Appennini.
Il repertorio è costituito da brani originali di Ambrogio Sparagna ispirati ad alcuni dei passi più celebri o meno noti della Divina Commedia.
Si canta di Ulisse, di Paolo e Francesca, di Cacciaguida, del Conte Ugolino alternandosi agli originali componimenti poetici di Davide Rondoni per dare vita a una coralità che propone un omaggio a più voci al Sommo Poeta.
Ogni tappa è un'occasione per riscoprire pagine di poesia, i timbri musicali della tradizione, le voci popolari e per cantare tutti insieme i vari tipi danteschi. In scena gli strumenti musicali della tradizione, dall'organetto alla zampogna, dai flauti pastorali alla ghironda, dalla conchiglia ai corni e le voci possenti e armoniose dell'ensemble per ricreare l'atmosfera sonora di un'aia o di un focolare contadino, di una festa campestre o di un incontro durante la transumanza.
Dante è lì, in questi momenti di festa o più privati, come testimone delle umane vicende e come ispiratore di una autentica arte popolare.
E Sparagna e Rondoni, anche lui amico del festival da tempo, riportano al centro della scena un protagonista assoluto della cultura italiana.